Finale Emilia è una piccola città, circa 16.000 abitanti, al limite estremo della provincia di Modena, direttamente confinante con le province di Bologna e Ferrara. Nata come borgo intorno al Mille, fu fortificata dai modenesi nel XIII secolo.


Torre_Modenesi
Torre dei Modenesi o Torre dell'Orologio (1213) vista dal Castello delle Rocche

Torre_notte
Torre dei Modenesi di notte ed il Monumento ai Caduti della guerra 1915-1918

Panaro_sec.XIX
sec.XIX Panaro "Della Lunga" nell'attuale Corso Trento Trieste
sullo sfondo il "Castello delle Rocche"
Foto Gian Battista Magni (1857-1937)

Castello
Castello delle Rocche o Rocca Estense - sec.XV

Municipio
Piazza Verdi - Residenza Municipale

Duomo
Il Duomo (SS.Filippo e Giacomo) sec.XV - Interno




(Liberamente tratto da : "Guida illustrata del centro storico e del territorio" - ed.1996 - foto : Dott.Guido PIANZI)


Finale Emilia

(provincia di Modena)

LO STRADARIO

finale_logo

CENTRO DATA srl - Finale E.


Il fiume Panaro, che dal secolo XIII al XIX attraversò la città (detta per questo "Piccola Venezia degli Estensi"), ne favorì, con la navigazione commerciale e militare, lo sviluppo e caratterizzò,con piene ed inondazioni, la vita degli abitanti.

Nel 1402 il marchese Nicolò III d'Este affidò i lavori per la costruzione del "Castello delle Rocche" all'architetto Bartolino Ploti da Novara. Situato al centro della città, il castello era fiancheggiato su un lato dal fiume Panaro, mentre gli altri tre lati erano circondati da un fossato. Adattato a residenza degli Estensi con interventi del 1425 dell'architetto Giovanni da Siena, divenne proprietà comunale nel 1864 e fu sede, sino alla metà del Novecento, delle carceri mandamentali.

Dopo secoli di dominio Estense, Finale Emilia ottiene nel 1779 il titolo di Città da Francesco III duca di Modena.

Finale cambia il suo ruolo di importante città d'acqua, con la deviazione del fiume Panaro, avvenuta alla fine del 1800. L'agricoltura diventa cardine delle attività economiche locali e tale rimane sino agli inizi del 1970 quando, in località Ca'Bianca, nasce il Polo Industriale.




Città culturalmente "viva" , è ricca di Associazioni di Volontariato e culturali (es. "I Conestabili del Finale").

Le specialità alimentari sono quelle tipicamente emiliane, mentre l' "ANICIONE" (distillato alcoolico di anice) e la "SFOGLIATA" (detta anche "TORTA degli EBREI" o "TIBUIA") sono prodotti tipicamente finalesi. Quest'ultima è decisamente unica : farina di frumento, strutto e tanto formaggio grana... ma con una ricetta segreta. Segreta, come narra la storia, sino al 1861 quando tal Mandolino Rimini, ebreo convertitosi al cattolicesimo, pensò bene di svelarne la ricetta ai cristiani, per vendicarsi del disprezzo manifestatogli dagli ebrei, suoi precedenti correligionari e detentori di questo secolare segreto.

Uno scrittore Finalese : Giuseppe PEDERIALI